Chi siamo? Dove andiamo? Come coinvolgere la nostra audience? Sono le tre domande fondamentali per i social media manager, in special modo di un quotidiano. Il panel “Lettori o follower? Come fare engagement sui social media” ha cercato di rispondere a queste tre domande utilizzando diversi approcci, da quello relazionale umano – proposto da Nicholas Leone de Il Velino – per cui occore stabilire una relazione con lettori e follower per renderli membri di una comunità, stimolando un senso di appartenenza dal quale è possibile fare engagement.

Guglielmo Nappi di Leggo.it ha invece sviluppato un approccio algoritmico numerico, sancendo l’inestricabile interconnessione con le “bizze” dell’algoritmo di Facebook, da coccolare e seguire per ottenere engagement e interagire con la propria community: «Il problema è attivare i fan, anche se con metodi non giornalistici. Però se voglio essere performante devo utilizzare queste strategie – prosegue Nappi – Nel momento in cui attivo i miei fan, sono certo che quando avrò la notizia giusta, questa sarà sparata attraverso i canali social dai fan attivi».

Davide Desario de Ilmessaggero.it cerca di mediare fra i due approcci, affermando che una vera e propria ricetta, una formula magica infallibile non esiste, ma che la cosa più importante è fare buon giornalismo, non rimanere fagocitati dagli algoritmi, pur mantenendo un contatto con la propria community: «I giornalisti devono avere il coraggio di confrontarsi con i propri lettori – prosegue Desario – perché sono come uno di famiglia, con il loro umore, la loro vita, i loro sentimenti».

Filippo Poletti di Fiera Milano ha introdotto il tema di Linkedin, social network professionale e strumento ancora poco sviluppato in Italia per la ricerca di storie, non solo dal profilo business ma umano. «Dovendo animare un portale di business con storie dal Mondo, abbiamo provato su Facebook, su Twitter, su Instagram e i ritorni non erano soddisfacenti – spiega Poletti – Avevamo bisogno di persone che quotidianamente ci dessero spunti».